FacebookTwitterIstagram
2 Novembre 2023

Com’è andata la vendemmia 2023? Lo abbiamo chiesto a 10 produttori

Sull’andamento stagionale in vigna ci eravamo lasciati a luglio con un report parziale di questa 2023. Annata in cui caldo torrido, grandine, forti precipitazioni e conseguente sviluppo delle malattie della vite hanno prodotto non poche difficoltà in gran parte delle regioni italiane, incidendo o in alcuni casi addirittura segnando irreparabilmente vendemmia e conseguente produzione del millesimo.

Anche se non definitive (risalgono alla prima settimana di settembre), le stime publicate da Assoenologi, Ismea e UIV (tabella qui sotto) fotografano abbastanza bene la situazione italiana di quest’anno, dimostrando quanto gli esiti finali differiscano da regione a regione. In attesa delle ultime raccolte, il passivo nazionale registra al momento un –12%, perdite che, se sulla carta possono sembrare tutto sommato contenute, sono in realtà drogate dall’ottimo rendimento generale delle regioni del nord; mentre la situazione appare più preoccupante dal centro Italia in giù, dove ogni regione riporta un disavanzo di produzione che va dal 20 fino addirittura al –40/45% di Abruzzo e Molise.

Come ben sappiamo, la realtà è più articolata di un numero e per avere un po’ il polso della situazione anche stavolta abbiamo interpellato dieci produttori, un mix tra aziende giovani e storiche, realtà piccole e grandi − alcune di queste già contattate nel post precedente − tracciando poi con ognuna un bilancio post-vendemmia.

Partenza dalla Sardegna, con un vignaiolo già sentito a luglio. Le brutte notizie erano già state preventivate ma ce n’è anche una buona e si chiama qualità.

Luca Gungui – Cantina Gungui – Mamojada (NU) – Sardegna
“Le forti piogge e danni procurati nei mesi di maggio e giugno hanno prodotto un calo del 30% che ha interessato tutti i miei vigneti; di contro però, rispetto a questa perdita, c’è un’elevata qualità del mosto e quindi verosimilmente del vino. Le uve erano veramente eccezionali e ricche di lieviti, le fermentazioni sono andate benissimo e senza alcun intoppo, ovviamente avevano una buccia spessa, per cui una resa molto bassa (50-55%). Quindi anche se con quantità inferiori, produrrò i miei soliti vini, ai quali si aggiungono 2/300 bottiglie di rosso da una vigna a 830 m (Sa Ontana De Sa Perda) dove solitamente ricavo il mio rosato.”

Cantina Gungui – Mamojada

Dalla Barbagia si va tra anfore e gli orange wine di Oslavia.

Mateja Gravner – Azienda Agricola Gravner – Oslavia (GO) – Friuli
“È stata un’annata impegnativa, con frequenti e abbondanti piogge in primavera e fino alla fine di giugno, che hanno complicato i lavori in vigna poiché era difficile entrare con i trattori. A fine luglio invece è arrivata la grandine, che per fortuna ha colpito uve ancora in fase di invaiatura così i danni sono stati un po’ più contenuti. Il problema maggiore però sono state le piogge di agosto e settembre, non intense ma frequenti, unite alle alte temperature registrate fino alla data odierna. Come facciamo sempre, durante la vendemmia abbiamo selezionato attentamente le uve da raccogliere, ma purtroppo quest’anno abbiamo portato in cantina un 30-40% in meno rispetto all’anno scorso. Inutile sbilanciarsi ora sulla qualità del prodotto o su eventuali decisioni legate ai vini, attendiamo l’evoluzione in cantina e vedremo.”

Uno sguardo a Montalcino, dove in un areale così grande i risultati dopo la raccolta non possono che essere molteplici: c’è chi sorride e chi invece, ahimè, mastica un po’ amaro.

Monica Tiezzi – Azienda Agricola Tiezzi – Montalcino (SI) – Toscana
“Essendo un territorio grande, con microclimi, terreni e altezze diverse, a Montalcino la situazione è un po’ a macchia di leopardo: c’è chi ha avuto perdite e chi invece ha fatto addirittura raccolta completa. Purtroppo per noi le previsioni negative di luglio si sono confermate: abbiamo perso circa il 60% della produzione potenziale. Basti pensare che l’anno scorso i quintali di uva che avevamo prodotto erano 288,9 (quasi tutto sangiovese e poca uva bianca), quest’anno invece sono circa 90, mentre di quel poco moscadello che di solito facciamo addirittura zero.

Non abbiamo ancora preso una decisione definitiva, ma sicuramente faremo poche bottiglie del nostro Brunello Vigna del Soccorso e della nuova parcella in località Cerrino, mentre dal Poggio Cerrino non faremo né Brunello né Rosso di Montalcino, di quest’ultimo solo un blend delle varie vigne come nella 2021. Per il rosato abbiamo comprato un po’ d’uva, per il bianco anche ma per aggiungerla a quella poca che si è raccolto. Continuiamo a credere nel biologico ma non eravamo preparati ad un attacco così virulento di peronospora.”

Enzo Tiezzi all’assaggio dell’uva in vendemmia – Tiezzi – Montalcino

A dispetto delle statistiche, qui un esempio di quanto la 2023 in Veneto non sia stata per tutti rose e fiori.

Carolina Gatti – Azienda Agricola Gatti – Ponte di Piave (TV) – Veneto
“Da fine aprile avevo iniziato a trattare ripetutamente ogni quattro giorni tutte le varietà perché si prevedevano piogge intense. Zolfo, rame, olii essenziali in base alla pressione, decotti e/o macerati a quasi ogni trattamento… Ho provato anche l’acqua santa ma la pressione della peronospora è stata fortissima. All’annata decisamente disastrosa si è aggiunta la rottura dell’atomizzatore e, dulcis in fundo, è arrivata anche una grandinata il 29 luglio che fortunatamente però ha colpito pochi grappoli. A fine agosto avevo fatto una stima delle perdite intorno al 70% e ahimé, dopo la vendemmia, sono costretta a confermarla. 

I vini non sono male ma non so al momento attuale se farò le solite etichette o se ne farò due, probabilmente un bianco e un rosso. Da quest’annata ho imparato che le dosi di rame erano giuste, altrimenti avrei perso tutto; che non basta controllare l’atomizzatore ma che questo deve anche funzionare bene; e infine che le incazzature ci stanno ma che se sai di aver fatto il massimo è meglio farsi un gin tonic, tanto in un’annata di merda come questa perdi uva anche se usi la chimica. Fortuna che in magazzino il vino c’è, e che possiamo dissetare chi ha sete.”

Qui Calabria, con la testimonianza di una tra le più grandi aziende di questa regione.

Paolo Librandi – Azienda Vinicola Librandi – Cirò Marina (KR) – Calabria
“Nella nostra regione la problematica principale sono state le piogge continue e la costante umidità nei mesi di maggio e giugno, in cui la pressione della peronospora è stata sempre alta e dura da contrastare. La vendemmia però è stata di grande qualità, anche perché se da un lato le precipitazioni hanno creato problemi, dall’altro hanno portato ottime riserve idriche, supportando appieno i terreni nella maturazione; in più, con il calo dei quantitativi, si è avuta comunque maggiore concentrazione, soprattutto per quanto riguarda le varietà a bacca rossa. Detto ciò le quantità sono state inferiori alle attese: nel comprensorio di Cirò le stime arrivano al 25/30% in meno, mentre noi siamo stati più fortunati con un passivo del solo 10%, per cui ogni vino che solitamente facciamo vedrà la luce senza problemi.”

Librandi – Cirò Marina

Le forti e prolungate piogge non hanno risparmiato nemmeno la zona del Frascati, dove oltre che sui danni ci si interroga sull’aspetto commerciale di questa 2023.

Giulia Fusco – Merumalia Wine Resort – Frascati (RM) – Lazio
“Un’annata pazza per non dire terribile. Le difficoltà sono iniziate con una primavera estremamente piovosa, dove tra aprile, maggio e giugno i nostri sensori meteo hanno rilevato ben 62 giorni di piogge ininterrotte, che ovviamente hanno dato il via a forti attacchi di peronospora. Come se non bastasse, a questi problemi poi si sono aggiunti quelli di un’estate estremamente torrida e siccitosa. Tutto ciò ha fatto sì che al momento della vendemmia, a settembre, abbiamo raccolto il 70% in meno di uve, con una resa per pianta più bassa del 50% rispetto al solito. Risultati che inevitabilmente comporteranno una taglio delle etichette, dove alcuni dei vini in purezza che solitamente facciamo saranno sacrificati per permetterci di produrre almeno uno dei nostri blend del Frascati.

Guardandola dal punto di vista commerciale, saremo costretti, anche se di poco, a modificare i listini; inoltre, non potremo soddisfare le solite richieste, e questo comporterà una selezione tra i nostri clienti, prediligendo quelli che ci danno maggior continuità d’acquisto rispetto a quelli saltuari. Purtroppo di questa 2023 ogni bottiglia sarà preziosa e infatti limiteremo anche la nostra presenza a fiere ed eventi (non andremo al Vinitaly), per noi anche questo è un grande cambiamento ma con un’annata così non possiamo fare altro.”

Anche nelle Langhe gli esiti di questa 2023 sono stati eterogenei, ma in questo caso fortunatamente è andata bene.

Luca Cravanzola – Produttori del Barbaresco – Barbaresco (CN) – Piemonte
“A conferma di quanto riscontrato nei mesi precedenti, la vendemmia è andata bene e con buona qualità. Le perdite si aggirano intorno al 10-15%, dovute a qualche grappolo bruciato nei vigneti più esposti, ma per il resto direi raccolta più che positiva. Tutti i nostri cru sono stati selezionati come sempre, vedremo poi dopo la maturazione se far confluire tutto nel Barbaresco oppure tenerli separati per un altro anno in legno e produrre le nostre nove Riserva.”

“Un po’ di uva sana e foglie verdi, and fuck peronospora!” – Produttori del Barbaresco

Un’analisi meticolosa dall’enologo di una delle major spumantistiche italiane: perdite zero e risultati in linea con l’ottimo trend regionale.

Stefano Capelli – Ca’ del Bosco – Erbusco (BS) – Lombardia
“Dopo un inverno piuttosto mite e secco, la primavera è stata decisamente piovosa: da metà aprile sono iniziate le perturbazioni, protrattesi poi fino a fine stagione e parte dell’estate. Tra aprile e fine luglio sono piovuti oltre 600 mm (in media ne piovono circa 280 mm) caratterizzando la stagione come la più piovosa degli ultimi vent’anni. Con così tanta umidità gli sforzi fatti in termini di trattamenti, gestione del verde e del suolo sono stati imponenti: in alcune zone abbiamo perso qualche grappolo per via della peronospora ma nel complesso abbiamo protetto adeguatamente la nostra produzione.

Come di consueto però è stato il clima dell’estate a marcare l’annata, con due episodi in particolare: le temperature fresche dal 21 luglio al 10 agosto e il caldo torrido dell’ultima decade di agosto, dove si sono sfiorati i 40° C. La raccolta delle uve bianche è iniziata il 16 agosto ed è terminata il 3 settembre, con uve perfettamente sane e con parametri analitici fantastici, che per acidità e ottima concentrazione di zucchero ricordano per certi versi le raccolte anni ’80.

Da segnalare, sul finire della vendemmia, l’arrivo della pioggia (100 mm in due giorni) che ha soddisfatto la sete delle ultime vigne da raccogliere. L’assemblaggio di questi diversi profili di vini base rivelerà al meglio il carattere e le potenzialità di questa eccellente annata.”

Quella di Luca Cruciani è una più che attendibile testimonianza-sfogo su quanto di negativo sia successo quest’anno nelle Marche.

Luca Cruciani – Azienda Agricola Casa Lucciola – Matelica (MC) – Marche
“Nei miei vigneti dal 15 aprile al 30 giugno sono caduti 350-400 mm di acqua, per un totale di 38 giorni di pioggia su 76. Il nostro problema principale è stata la peronospora, che ha attaccato in un periodo molto delicato per il grappolo, seccando la maggior parte della produzione. Sono biologico e come armi per difendermi ho solo rame e zolfo, prodotti che vanno distribuiti sulla superficie esterna delle foglie e dei grappoli come fosse una crema solare, ma per la tanta pioggia la maggior parte veniva dilavata, perdendo ovviamente di efficacia. 

Quando si avvicinava il tempo della vendemmia i valori delle uve erano particolarmente squilibrati, poi però ha piovuto e per fortuna si sono un po’ stabilizzati, così per non rischiare ho deciso di vendemmiare. C’era in media un grappolo per ogni pianta, piccolini, sui 200-250 grammi, perciò vista la quantità in 2 giorni e mezzo ho raccolto tutto. La cosa curiosa è che dopo la vendemmia invece è arrivato un lungo periodo di bel tempo. Su 3 ettari quest’anno ho perso l’80% del raccolto, eppure posso ritenermi fortunato perché c’è chi addirittura non ha raccolto niente. La mia piccola vendemmia non mi ha permesso di fare tutto, per cui mi sono concentrato sulla Doc, mentre non produrrò il macerato e il metodo ancestrale, spero di rifarmi l’anno prossimo.”

Casa Lucciola – Matelica

Chiusura con uno sguardo tra le contrade del sud-est siciliano.

Arianna Occhipinti – Azienda Agricola Arianna Occhipinti – Vittoria (RG) – Sicilia
È stata la nostra ventesima vendemmia e come ogni anno abbiamo cercato di interpretare al meglio il nostro territorio e le sue eterogeneità, nonostante le difficoltà causate da un clima sempre più imprevedibile. Annata in cui i forti venti di maggio e le importanti piogge accompagnate da umidità mattutina di giugno hanno consentito alla peronospora di svilupparsi velocemente. Abbiamo avuto una riduzione del 40% circa sulla produzione, ma grazie alle basse rese e a una buona acidità totale dei mosti la qualità dei vini sembra essere molto buona, magari un po’ più corposi ma freschi e piacevoli. Tra l’altro grazie a una primavera fresca e alle piogge, le piante hanno goduto di ottima vigoria e di una buona crescita vegetativa. 

Quest’anno non farò né il mio Passo Nero, né le tre Contrade, che però confluiranno in un unico vino per il ventesimo anniversario. Per il resto farò tutte le restanti etichette ma meno bottiglie. Per noi la 2023 a Vittoria verrà ricordata come un’annata complessa da diversi punti di vista. In fondo siamo qui, vendemmia dopo vendemmia, oltre che per goderci il viaggio, per cercare di capire e conoscere qualcosa che ogni anno, per una moltitudine di variabili si presenta diversa dalle altre e per insegnarci che l’agricoltore può solo imparare, custodire e migliorare l’osservazione per mettersi sempre più in ascolto di ciò che la natura propone.”

[Foto di copertina: Ca’ delBosco]