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6 Ottobre 2023

Social Intravino | Lis Neris e i sogni di Francesca Pecorari: Fatto in Paradiso

Lis Neris è una delle cantine più note del Friuli-Venezia Giulia – con i suoi 74 ettari vitati che portano a circa 450.000 bottiglie – e ho spesso utilizzato le loro etichette tradizionali come approdo sicuro e versatile nella scelta del vino al ristorante. Qui però non scriverò dei prodotti (*) né, come invece meriterebbe, mi metto a raccontare il progetto di ospitalità a tutto tondo, che comprende camere-foresteria, appartamenti e un centro congressi: un complesso elegante e rustico ad un tempo, a San Lorenzo Isontino, luogo strategico per chi volesse visitare un territorio magnifico e ricco di spunti per gli amanti dell’enogastronomia (siamo al confine con il Collio).

In luogo di una lunga lista di etichette, propongo invece questo elenco, che può sembrare strano su Intravino:

Birmania
2005 Scuola nel villaggio di War Kra
2007 Scuola nel villaggio di Thein In
2009 Scuola nel villaggio di Lu Yo Taung
2012-2013 Ristrutturazione scuola primaria di Thar Yet Pin
2016-2018 Due asili nei villaggi di Naung Choo e Naung Leng
2018-2019 Scuola nel villaggio di Ho Nar
2022 Costruzione del centro per disabili di Kyaning Tong
2023 Sostegno scuola Golden Beehive di Yangon

India
2008 Scuola dormitorio nel villaggio di Yerrupalem
2012 Scuola nel villaggio di Danavaigudem

Uganda
2011-2012 Scuola della Pace di Adjumani
2016-2017 Ampliamento Scuola della Pace nel campo profughi Nyumanzi

Si tratta dei progetti realizzati dalla Associazione Francesca Pecorari, un’organizzazione di volontariato creata dalla famiglia Pecorari, proprietaria di Lis Neris. Hanno perso Francesca in un incidente stradale nel 2002, quando aveva 21 anni; quasi immediatamente nasce l’associazione, per continuare a coltivare gli interessi che Francesca, pur giovanissima, aveva da tempo verso i più deboli, soprattutto i bambini.

Le piaceva molto l’Asia, e così si spiega la prevalenza delle attività in Birmania e India” mi racconta Federica, sorella di Francesca, che in azienda si occupa in particolare dei rapporti commerciali con l’estero; “operiamo con l’appoggio sul terreno di New Humanity, che è una costola laica del PIME”; Federica mi chiarisce come quest’ultima Fondazione sia meglio accettata in alcune nazioni rispetto al Pontificio Istituto Missioni Estere, che è di chiara matrice cattolica. “In ogni caso in Myanmar negli ultimi anni è stato molto difficile operare per via dei colpi di stato e della pressione dei militari; anche per questo abbiamo incominciato attività in India e in Uganda”.

Durante i lock-down del 2020 poi, essendosi fermate le opere sul campo, l’Associazione Francesca Pecorari ha dirottato le risorse, contribuendo alle ricerche sul COVID dell’Istituto Lazzaro Spallanzani, nella consapevolezza che combattere il virus sarebbe stato importante anche per i “Bambini di Francesca”.
Balza all’occhio come la quasi totalità dei progetti riguardi le scuole, tanto che mi viene ingenuamente da chiedere se qualche membro della famiglia abbia a che fare con l’insegnamento.

Alvaro Pecorari, papà di Francesca, titolare ed enologo di Lis Neris da più di 40 anni, mi fa capire come in realtà la scelta sia stata semplice e logica: “Non potevamo che partire dai piccoli in contesti in cui le bambine possono diventare prede per turisti, mentre ai maschi viene dato in mano un fucile da giovanissimi. Inoltre costruire una scuola con la manodopera locale costa relativamente poco, e si rivela dunque un grande investimento; anche i capivillaggi finiscono per abbracciare i nostri progetti e renderli centrali nelle loro società”.

Devo, in qualche modo, ritornare al vino: Francesca era già attiva nell’azienda di famiglia, e progettava qualche scenario nuovo nel mondo del vino, che aiutasse la costruzione di un mondo diverso; dopo la sua scomparsa è così nato Fatto in Paradiso, un blend di riesling e sauvignon, che si può acquistare in formato magnum o doppia magnum. Il ricavato delle vendite finanzia le attività dell’Associazione nel mondo; trovate sul sito tutte le indicazioni per contribuire al progetto.
Spetterebbe a chi scrive raccontare le caratteristiche organolettiche di Fatto in Paradiso ma passerò oltre, un po’ per incuriosire e stimolarne l’acquisto, un po’ per coccolare la mia magnum, guardando ogni tanto l’etichetta che proprio Francesca aveva disegnato.

Soprattutto non penso di essere in grado di farlo, proprio come non riesco a descrivere come cambi la luce negli occhi di Federica ed Alvaro Pecorari quando parlano dell’operato dell’Associazione: li ho incontrati indaffarati e preoccupati nei momenti che precedono la vendemmia di questa annata difficile ma hanno trovato il tempo di spiegarmi, con i volti invece distesi e sorridenti, quello che Francesca, da chissà dove, riesce a fare per i suoi bambini.

Federica e Alvaro Pecorari

(*) Ci tengo però a menzionare, nella vasta gamma Lis Neris, almeno 3 tra le bottiglie che mi sono piaciute di più: la BBK Venezia Giulia IGT Ribolla gialla 2022, solo acciaio, tipica, profumatissima di agrumi, polposa e al tempo stesso viva in bocca; il Gris Friuli Isonzo 2020, pinot grigio da vigne ultratrentennali, che fermenta e matura in tonneaux di rovere: è il vino simbolo dell’azienda (si potrà chiamare “signature wine”?), che mostra cosa possa dare questo vitigno in potenza, struttura, elegante complessità, pur mantenendo una personalità quasi “ruvida”; certo bisognerebbe dimenticarlo in cantina almeno per una decina di anni perché figuri al suo meglio tra i grandi bianchi; infine è da segnalare l’ultimo nato, il Fiore di campo Gold Cuvée F2 Friuli Isonzo 2019, uvaggio di Sauvignon, Friulano e Riesling: già pronto, con i tre vitigni mirabilmente amalgamati sia al naso che in bocca, e che promette però sviluppi grandiosi grazie ad un grande nerbo, quasi salino.