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6 Settembre 2023

Lino Toffolo e le osterie di Venezia (1966)

Il capitolo “Come eravamo” è un pozzo senza fondo, un archivio da cui attingere usi e costumi di un tempo che non c’è più e in cui l’esercizio più difficile è lo stesso di quando si intercetta un universo socioculturale diverso dal proprio: contestualizzare. Altra epoca, altro tempo, altro luogo, altri valori, altre consuetudini.

Gira su Youtube da qualche giorno questo video preso dagli archivi della Radiotelevisione Svizzera e l’elogio di Lino Toffolo della sbronza lenta da osterie nella sua Venezia, in contrapposizione ai superalcolici da ciucca fast metropolitana, è meraviglioso: forse proprio a partire da Venezia stessa, oggi meta per oltre 5 milioni di turisti e con sempre meno veneziani residenti. Si mangia, canta, gioca a carte e beve vino per arrivare al top della forma alcolica in 5 ore. Che emozione vedere quell’epoca, per tanti aspetti tutta un’altra Italia.

A ben guardare, un aspetto ulteriore ci è però saltato agli occhi. Normalissimo allora, disturbante oggi.
Chi lo indovina?
Dopo il video, la soluzione.

Per risolvere l’”enigma”, basta capovolgere il cellulare (magari non il computer):
oǝpıʌ lı oʇʇnʇ uı ǝuuop ouos ıɔ uou.

[Foto: Osteria alla Frasca – Veneto Secrets]