Nuovo appuntamento con Intrawine, la rassegna stampa di Intravino che raccoglie le notizie più interessanti e originali uscite in giro per il mondo nelle ultime settimane. Una ricca versione estiva con diversi spunti di lettura da cogliere possibilmente sotto l’ombrellone.
Come sempre, per segnalazioni, consigli, critiche o altro scriveteci: dillo@intravino.com.
Scrivere di vino durante una gravidanza
Esther Mobley è una wine writer particolarmente brillante nell’intero panorama internazionale. In questo pezzo il tema che indaga è se stessa o meglio il proprio lavoro di giornalista nel mondo del vino durante la gravidanza. L’articolo merita attenzione perché mette sul piatto diversi temi che intersecano vino e giornalismo. Per esempio, lo scetticismo sul fatto che una donna incinta possa continuare a fare questo lavoro, l’idea che un giornalista che si occupa di vino passi le proprie giornate bevendo e le alternative esistenti per chi è impossibilitato a bere alcolici. Mobley spiega bene come assaggiare vini sia la parte minoritaria della propria giornata lavorativa e come una gravidanza non sia un ostacolo per continuare a farlo.
A pregnant wine critic tells all (SF Chronicle)
Russia e vodka, un rapporto secolare
Questo lungo articolo risale a qualche mese ma è una lettura che vale tutto il tempo richiesto. È il racconto documentato del rapporto secolare che intercorre in Russia fra vodka e potere politico, del valore simbolico ed economico che il distillato russo per eccellenza ha rappresentato e rappresenta tuttora per l’establishment di Mosca. Dal monopolio istituito da Ivan il Terribile intorno alla metà del 1500 – che puniva il commercio privato degli alcolici – fino all’epoca di Lenin e Stalin, la vodka è stata un’arma nelle mani di dittatori e governanti: una risorsa enorme con cui generare profitti e ammansire un intero popolo. Lo stesso Putin, apertamente astemio, non si è fatto sfuggire le opportunità economiche che la vodka offriva e, attraverso l’azienda statale Rosspirtprom, ha inondato con fiumi di vodka e distillati scadenti l’intero territorio russo rendendo l’alcol la prima causa di mortalità nel paese. Una storia illuminante su come una bevanda alcolica possa diventare strumento di controllo nei confronti di un popolo intero.
Russia has a vodka addiction. So does Vladimir Putin – but not the same way (Politico)
Assicurazioni che salgono a causa del caos climatico
Questo articolo pone un interrogativo poco dibattuto ma che, visti gli sviluppi di una situazione climatica ormai deteriorata, sarà centrale negli anni a venire. Quanto costerà assicurare i propri vigneti e terreni contro i danni climatici? E a fronte di assicurazioni sempre più costose varrà la pena produrre? Sono alcune delle domande che, in questa nuova era climatica, saranno centrali per un’industria viticola mondiale che ogni anno si trova a fronteggiare eventi disastrosi e perdite ingenti.
The cost of insuring against wine disasters (SevenFiftyDaily)
Vini dall’isola di Bali
Il vino è a tutti gli effetti un prodotto globale, non solo sotto il profilo commerciale ma anche dal punto di vista quello produttivo. Paesi come l’India, l’Inghilterra o la Svezia, tra gli altri oggi, producono vino con risultati meritevoli di attenzione. Diverse le motivazioni: opportunità economiche, clima che cambia, mercati affamati di vini originali. Ora, grazie a questo pezzo, scopro che anche a Bali, paradiso turistico in Indonesia, esistono quattro aziende vinicole. Terreni vulcanici, clima tropicale che regala tre vendemmie all’anno e varietà locali pressoché sconosciute sono fattori che rendono i vini di questa isola una curiosità da scoprire.
Wine and wineries on the island of Bali, Indonesia (lizthachmw.com)
Mirko Pastorelli, sommelier in sedia a rotelle
Questo articolo, scritto da Lisa Cardelli, racconta la storia di Mirko Pastorelli primo sommelier italiano in sedia a rotelle. È una storia potente, che parte dai tavoli del Cafè degli Artisti di Cesenatico, dove Mirko entra in contatto con il mondo della ristorazione e dell’ospitalità, passa da New York per arrivare all’altro campo del mondo, a Melbourne, dove Pastorelli ha trovato un impiego in un importante ristorante. Poi il Covid si metterà in mezzo a complicare le cose. Infine, il ritorno in Italia per lavorare nel mondo del vino. La sua storia ci parla anche di quanto la disabilità sia tabù nel mondo della ristorazione, di come l’inclusività nel mondo del vino rimanga un miraggio per persone che non rispondono a criteri e profili di una supposta “normalità”. La storia di Mirko prova ad insegnarci quanto lavoro ci sia da fare in un’industria troppo chiusa verso le diversità di ogni genere.
Mirko Pastorelli, by Lisa Cardelli (JancisRobinson.com)
Ultime tre segnalazioni flash:
Marketing del vino e AI
E se il futuro del marketing nel mondo del vino passasse dalle intelligenze artificiali? E’ quello che stanno cercando di scoprire da Treasury Wine Estates, compagnia australiana dietro al successo della serie di etichette 19 Crimes. ChatGPT e compagnia possono migliorare l’esperienza di consumatori ed appassionati nel settore enologico?
Treasury Wine Estates’ innovative AI-based marketing approach (Meininger’s)
Sono arrivati gli spirits naturali
Dopo il movimento dei vini naturali sarà la volta degli spirits naturali? E’ questo l’obiettivo di Natural Booze Manifesto, una sorta di chiamata alle armi di diversi distillatori francesi e non per promuovere distillati e spirits prodotti con un spirito molto vicino a quello dei vini naturali. Quindi qualità della materia prima, fermentazioni con lieviti indigeni e distillazioni manuali senza aggiustamenti o procedimenti industriali.
A natural spirits movement inspired by natural wine (Punch)
L’inflazione colpisce ancora e il mondo del vino prova a rispondere
L’inflazione è una realtà che sta colpendo l’economia mondiale e il mondo del vino non ne è risparmiato. I costi si alzano per i produttori e di conseguenza anche i prezzi delle singole bottiglie. Il pezzo riporta come negozi ed enoteche si stanno muovendo per offrire vini con qualità e prezzi equilibrati, esplorando zone vinicole poco battute e massimizzando i propri inventari per non disperdere risorse.
How retailers are optimizing entry-level wine selections (SevenFifityDaily)
Tutto su IntraWine, la rassegna stampa di Intravino:
– IntraWine | La rassegna stampa di Intravino #1 Febbraio 2022
– IntraWine #2 | Melania Battiston, fumetti, Buttafuoco, gusto “salato” e DRC
– IntraWine #3 | vino “croccante”, Barolo a La Place, terroir di Internet e guerra in Ucraina
– Intrawine #4 | Chianina & Syrah, Libano, NFT, bicchieri da osteria e cure palliative
– Intrawine #5 | Auf Wiedersehen Pét, Blind Ambition, Asti Spumante & Ucraina e baby Bordeaux
– Intrawine #6 | Geoffroy in Franciacorta, progettare cavatappi, clean wine e cosa fa un wine consultant
– Intrawine #7 | Amazon, bottiglie di plastica, Burlotto, AVA e Albéric Bichot, vignaiolo-esploratore
– Intrawine #8 | Bere in Antartide, Tik Tok, caos delle spedizioni, Muvin e bianchi di Rodano e Spagna
– Intrawine #9 | Vino e mistificazioni, uve perdute dalla Gran Bretagna, Vorberg e l’annata 2018 a Barolo
– Intrawine #10 | Il futuro di bordeaux, il prosecco di Kylie Minogue, Radice di Paltrinieri, Algeria e zeitgeist
– Intrawine #11 | Suicidi tra i vignaioli, l’eredità di Robert Parker, bere con moderazione e the World of Fine Wine
– Intrawine #12 | Perché bere non è più figo, Ucraina e bombe, caos a Barolo e tesori di una libreria
– Intrawine #13 | Grande Cina, maledetta Bordeaux, Roundup, aste, black power e Sudafrica
– Intrawine #14 | La svolta del Mugaritz, vade retro vetro, anni Settanta, rapaci in vigna, Prosecco in Australia
– Intrawime#15 | effetto White Lotus, ingredienti in etichetta, Perù, metaverso e bottiglie riciclate
– Intrawine #16 | Vino per vecchi, la Cina è vicina, Nigeria, Spagna, bottiglie di carta e pay for play
– Intrawine #17 | Un bar sumero, Inniskillin Icewine, boom del sake negli USA e tempi duri sulle isole
– Intrawine #18 | Drops of God, luxury wine, French paradox, acque di lusso, Mateus e Texas boom
– Intrawine #19|Cantine Riunite, Bordeaux, Eric Asimov, Brenna Quigley e bottiglie più leggere