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29 Giugno 2023

Ten | La carta dei vini di Intravino – Giugno 2023

Dieci consigli al mese dalla redazione di Intravino.

Tanto vino ma anche birra e distillati. Prodotti che quando li trovate a scaffale, online o al ristorante, noi vi consigliamo di comprare e vi diciamo anche perché ne vale davvero la pena.
Ogni consiglio è firmato da un editor che ci spiega perché quel flacone meriti tutta la nostra attenzione.

Poca poesia e tanta prosa, poco fumo e tanto arrosto. Un post ogni fine mese in cui troverete novità, cimeli storici, bombe a lunga gittata, solide certezze o produzioni sconosciute. Bottiglie di ogni ordine e grado che per noi meritano la massima attenzione, o più semplicemente di essere prese e stappate.

Questo è…

Ten | La carta dei vini di Intravino

Ten – Giugno 2023

Casa Belfi • Naturalmentefrizzante 2020 • di Nicola Cereda
Maurizio Donadi potrebbe apparire eccentrico ai più. Nutre e difende le sue vigne solo con letame e decotti e, come non bastasse, ha posizionato delle arpe tra i filari di glera allo scopo di diffondervi, per effetto del vento, frequenze sonore ipoteticamente positive. Il suo prosecco colfondo “Naturalmentefrizzante” è un fuoriclasse della tipologia nonostante Maurizio, da anni, si sia chiamato fuori dalla denominazione. Un vino che ha tutti gli ingredienti (in realtà uno solo: l’uva) per soddisfare tanto il bevitore intollerante alle facili mollezze standardizzate di mezzo miliardo di bottiglie d’origine controllata, quanto l’appassionato alla ricerca di chicche fuori dagli schemi.
12 € – Online


Devaux • Champagne Cuvée D • 
di Stefano Senini
Storica maison familiare della Côte des Bar, rilevata nel 1987 da una cooperativa, Devaux mi è sempre piaciuta per i suoi vini più immediati, su tutti il loro blanc des noirs. Questa è invece l’altrettanto godibile cuvée di punta, 55% pinot noir e 45% chardonnay, con alte percentuali di vini di riserva e 5 anni di permanenza sui lieviti. Naso che spazia dal floreale (glicine) all’agrumato, con punte di vaniglia e spezie, bocca ampia, rotonda, complessa e dalle morbidezze adattissime a tartine, panini, pâté: ideale insomma per quello che i Francesi – hanno un verbo apposito – chiamano pique-niquer.
45 € – Online

Cantine dell’Angelo • Greco di Tufo Riserva Torrefavale 2019 • di Simone Di Vito
Quelli di Angelo Muto sono forse tra i più territoriali vini di questa denominazione. Più famoso è sicuramente il suo Miniere ma per bontà il Torrefavale non è certo da meno. Solo 4000 bottiglie ricavate da un ettaro di vigna posta a circa 600 metri sopra Tufo e in forte pendenza, con viti giovani alternate a centenarie, tra calcare, argilla e un substrato ricco di minerali come ferro e ovviamente zolfo. Lo ribevo a distanza di un anno e lo trovo decisamente più schietto ed espressivo. Profuma di uva spina e camomilla, di note sulfuree e cedrata, carnoso e nettamente sapido, ti esplode in bocca una polpa di pesca nettarina e rimandi luppolati, chiudendo su una sfumata ma ficcante acidità a ricordare l’altitudine del vigneto. È una goduria già adesso ma chissà tra qualche anno…
18 € – dal produttore

La Grange de l’Oncle Charles • Mille Lieux 2020 • di Marco Colabraro
Un outsider alsaziano dedicato a chi desidera una bevuta originale. State lontani bevitori di sole etichette, portatori di giacca, spillette e inchini al tastevin, esclusivisti champagne lover, sì invece ai curiosi e agli sperimentatori. A Milano ci sono 34 gradi e accendere la griglia è una follia, ma ok, io sono tra quelli che non sa rinunciarci. Ecco che allora quattordici vitigni d’Alsazia riassunti in bottiglia sono quello che ci vuole per iniziare, ma anche per finire la cena. Fiori bianchi, di quelli selvatici, a grappolo, che trovi nei prati, anice, rosmarino ed erbe amare, manco a dirlo sapido e con un bel graffio minerale. Quando si scalda arriva il miele all’eucalipto su una pietra bianca polverosa. Se vuoi una bevuta perfetta lascia stare, ma ti assicuro che puoi godere in modo assurdo: in Francia la mozzarella di bufala non ce l’hanno e nemmeno la provola affumicata da far sciogliere sulla griglia, noi invece sì!
26 €Boutique vini, Riquewihr (Alsazia)


Louis Michel & Fils • Chablis 2021 • di Simone Di Vito
Azienda pionieristica per quanto concerne la vinificazione in acciaio nella Chablisien ma soprattutto, in termini di espressione di questo territorio, uno dei produttori più didattici che io conosca. La 2021 è stata abbastanza difficile a Chablis, le temperature sono spesso scese fino a -8 °C e di conseguenza la produttività ne ha risentito più del solito (c’è chi ha perso addirittura il 75% della produzione). La nota positiva è che i vini sono molto coerenti con le peculiarità che hanno reso famosa questa zona, e questo era ben in evidenza già dalle prime sorsate di questo vino: sobrio, abbastanza magro e in pieno mood erbaceo, più fiore che frutto, ma con un bel sottofondo acido-sapido che da ritmo alla beva e te lo fa divorare. Uno Chablis old style, per chi conosce poco questo territorio e vuole farsene un’idea.
25 € – Online


Bonavita • Terre Siciliane Rosato 2022 • di Gianluca Rossetti

Da uve nerello mascalese, nerello cappuccio e nocera. Vigne, sia giovani sia ottuagenarie, messe a dimora in quel di Faro Superiore e Curcuraci, affacciate sullo Stretto di Messina. Note a margine, per chi fosse interessato: cantina bioqualcosa, solo rame e zolfo; rese basse; bottiglie poche. E nel calice? Pensa di pigiare il naso in un cesto in cui non manchino la ciliegia, il lampone, l’arancia sanguinella e il timo. Alcol moderato (12,50%), acidità golosa, in nulla fuori squadra. Sale, erbe aromatiche e frutta rossa per un sorso travolgente, in lunghezza e profondità. Vino che troverei compagno perfetto di una zuppa di mare, affollata di scorfani e gallinelle in combine con una fregula callosa, ma fa caldo: rana pescatrice alla catalana e sto. Potrei sbagliare eppure, in una classifica dei dieci migliori rosati d’Italia, il podio a mio parere non glielo leva manco l’Altissimo.
21 € – Online


Le Vins du Cabanon • Canta Manana 2020 • di Antonello Buttara

Un rosato monumentale, leggiadro, corroborante, note di melograno, ribes, gelsomino in fioritura, ha un sorso vibrante con un accenno di residuo zuccherino che riesce a bilanciare un’ acidità perfettamente integrata. Già versato nel bicchiere predispone l’anima a qualcosa di bello perché ha il colore del sole al tramonto. Un blend di grenache gris, grenache noir, syrah, mourvèdre e altre varietà locali da viti centenarie piantate nel comune di Trouillas. Purtroppo Alain Castex è venuto a mancare mentre lavorava la sua amata vigna ed è un gran peccato non potere godere più di vini così belli. A memoria uno dei rosati più buoni finora assaggiati.
27 € – Online


Arnaud Lopez • Pinot Noar Hautes Côtes de Nuits 2021 • di Vincenzo Le Voci

Originario di Nuits Saint Georges, decide di iniziare a produrre vino nel 2018 dopo aver lavorato per più di 10 anni nel mitico Domaine Prieuré Roch. Dal 2022 ha abbandonato il vecchio lavoro per dedicarsi a tempo pieno al nuovo progetto. In questo vino non ci sono deviazioni, toni scuri o ritrosie, solo fiori, colori e venature speziate. Freschezza e dettaglio, purezza e leggerezza, è invitante e coinvolgente. Un succo di 12°, senza solfiti aggiunti. Se vi capita a tiro non esitate ad assaggiarlo, specialmente per chi dice ”No, io i vini naturali non li bevo”.
40 € – Online


Les Dolomies • La Cabane pinot noir 2020 • di Giorgio Michieletto

Probabilmente alla cieca non direste subito pinot nero, ma sicuramente sentireste tutto il terroir di Jura. Viti vecchie su suoli in prevalenza calcarei. Vino che ha bisogno di aprirsi nel bicchiere e il rischio infatti è di finirlo troppo presto. Un enorme cesto di frutti rossi croccanti, susina e lampone salato, poi felce, un pizzico di polvere di caffè. Un tannino scalpitante sorregge un sorso rustico che comunque esprime una sua finezza. Di sottrazione e proprio per questo per nulla banale. Alla giusta temperatura è una bottiglia che può sfidare l’estate senza paura di risultare banale nella sua essenzialità.
18 €dal produttore


Jean-Paul Métté • Eau-de-vie Framboise Sauvage Réserve Particulière 45° • di Thomas Pennazzi

Il vino d’Alsazia merita tutta la vostra attenzione, e così le sue deliziose acquaviti. Questo lampone selvatico riposato ben sei anni in vetro conserva tutto l’aroma del frutto fresco, meno la sua acidità. Servitelo freddo, sarà la vostra arma segreta per sorprendere gli amici con brio dopo una cena all’aperto. Non aspettatevi che uma nota sôa, ma deliziosa, degna del re dei distillati di frutta. Prosit!
58 € – dal produttore