Nuovo appuntamento con Intrawine, la rassegna stampa di Intravino che raccoglie le notizie più interessanti e originali uscite in giro per il mondo nelle ultime settimane.
Come sempre, per segnalazioni, consigli, critiche o altro scriveteci: dillo@intravino.com.
In questa nuova uscite troverete: lo sgombero dei precari delle vigne di Bordeaux, una intervista ad Eric Asimov, reportage dalla Romagna distrutta e il successo di Cantine Riunite negli anni ’80.
Sgomberi fra i lavoratori dei vigneti di Bordeaux
Il problema della manodopera vinicola, spesso formata da immigrati irregolari, è un tema che sulla stampa specializzata esce raramente. Quindi ben venga questa inchiesta della Revue de Vin de France che, partendo dallo sgombero di circa 240 immigrati bulgari da una bidonville di Bordeaux, denuncia la situazione che tanti lavoratori stagionali devono affrontare nelle vigne francesi. La regione della Gironde è la seconda zona francese con il maggior numero di espulsioni dopo quella di Calais e Dunkerque, e nella regione vinicola del Medoc, come riporta l’articolo, il 65% dei quasi 15.000 stagionali è composto da immigrati. Ma il problema sembra endemico dell’intero comparto viticolo francese. Negli anni, passati storie di alloggi insufficienti e vendemmiatori ingannati sui compensi pattuiti sono rimbalzate dalla zona di Banyuls fino in Champagne a testimonianza di una situazione lavorativa nel vigneto francese con poche tutele soprattutto per i soggetti più fragili ed emarginati.
Cantine Riunite goes to America
Questo è un pezzo tutto da leggere. La storia di come, negli anni ’80, Cantine Riunite riuscì a trovare la formula perfetta per sfondare nel mercato americano attraverso una strategia fatta di lambrusco zuccheroso, jingle appiccicosi e marketing d’assalto. Qualche numero per inquadrare il fenomeno: primo vino per quantità importato negli Stati Uniti dal 1976 al 2000, 11,5 milioni di casse vendute nel 1985 e 135 milioni di bottiglie nel 1981. Numeri che oggi fanno impallidire qualsiasi vino importato in giro per il mondo. Investimenti pubblicitari, senso del marketing e conoscenza del consumatore sono alcuni degli elementi che spiegano questo successo capace di trasformare il lambrusco delle Riunite nella Coca-Cola del vino. Ma soprattutto l’etichetta di Cantine Riunite, bistrattata e canzonata ovunque, è riuscita là dove in tanti hanno fallito e continuano a fallire cioè rendere il vino una cosa anche divertente, come dice il titolo del pezzo. Facendolo, creò un mercato di massa dove non esisteva nulla.
What Riunite Ads from the 80’s can teach us about making wine fun again (Wine Enthusiast)
Brenna Quigley, specialista di terroir
A chi non mastica pane, geologia e mondo del vino con costanza, il nome di Brenna Quigley dirà poco. Eppure fa parte di una ristretta cerchia di geologi e geologhe che si occupano in via esclusiva di terroir e sottosuoli in relazione alla viticoltura. Questo articolo è un interessante ritratto di Quigley e del suo lavoro, quello di creare un ponte fra la geologia e il vino. Ama definirsi una specialista di terroir e le aziende, soprattutto californiane, la reclutano proprio per una capacità peculiare di analizzarne i terreni e metterne in luce sfumature e specificità che si riscontrano poi nei vini prodotti. Molto spesso si è scritto e sentito ogni genere di sciocchezza intorno al rapporto fra il suolo e il vino che da lì prende forma però l’approccio di Quigley fatto di osservazione, lavoro sul terreno e tanti scavi sembra avvicinare questi due mondi.
Why Californian wineries are obsessed with this 32-year-old geologist (SF Chronicle)
Silenzio, parla Eric Asimov
Un’intervista a Eric Asimov, tra i più influenti e seguiti critici di vino in giro per il mondo. Basterebbe questo per andare subito a leggerla. Asimov da circa 20 anni si occupa di vino e di storie intorno a questo mondo sulle pagine del New York Times. Nell’intervista racconta di come è cambiato il giornalismo del vino negli Stati Uniti, del rapporto attivo con i suoi lettori e, spoiler alert, di come il Chianti Classico meriterebbe di essere conosciuto di più negli USA.
For a wine critic, experience and experimentation age well ( New York Times)
Romagna distrutta
Credo che abbiamo in mente tutti le recenti immagini della Romagna devastata dalle piogge e le frane che si sono succedute negli ultimi giorni di maggio. Su Intravino trovate diversi contributi che analizzano la situazione (qui Francesco Bordini e qui Iacopo Casadio con le voci di molti produttori che hanno visto coinvolti i propri vigneti in questo disastro). Segnalo la testimonianza di Walter Speller per il sito di Jancis Robinson. Speller ha un feeling particolare con la terra romagnola, avendo scritto diverse volte in passato dei vini provenienti da quelle zone. In questa occasione fa un asciutto reportage sulla situazione intervistando diversi produttori romagnoli.
Romagna destruction (JancisRobinson)
Il mondo del vino chiede bottiglie più leggere ed ecologiche
Un altro bel pezzo, firmato da Jancis Robinson, che tratta di quanto la produzione di bottiglie di vetro sia impattante per l’ambiente e di come l’industria del vetro, in collaborazione con aziende e produttori, potrebbe trovare soluzioni alternative per mitigare il problema. I rapporti fra l’industria vetraria e aziende vinicole sono stati piuttosto conflittuali negli ultimi anni: mancanza di bottiglie, prezzi schizzati alle stelle e vari problemi dovuti alla coda lunga della pandemia hanno messo in difficoltà le cantine di mezzo mondo. Purtroppo gli appelli a virare verso la produzione di bottiglie più leggere e quindi meno inquinanti cadono spesso nel vuoto nonostante esistano esempi virtuosi che la Robinson elenca nel pezzo. I segnali per un cambiamento non mancano: i consumatori sono più attenti a packaging sostenibili e alternativi, la scarsità di sabbia che è un elemento centrale nella produzione del vetro, la richiesta di costi minori da sostenere da parte dei produttori di vino. Un primo passo, piccolo ma significativo, arriva dalla stessa giornalista inglese che ha richiesto ad un’associazione di produttori della Napa Valley di inviare bottiglie più leggere per i tasting interni alla rivista.
Bottle manufacturers, take note (JancisRobinson)
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