Esistono cose di comune conoscenza che non mettiamo mai in dubbio. Sono così, lo sappiamo. Ci sono le Alpi che sono alte, nevose e con le mucche per fare il formaggio. Ci sono i vini francesi, che dai tempi di Pipino il Breve sono sempre stati fatti con i “cinque grandi” vitigni, nelle stesse zone e addirittura nelle stesse parcelle. E che in quelle parcelle producono sempre lo stesso vino, della stessa qualità. Lo sappiamo tutti, è così ed è sempre stato così. Per non esagerare, perché esagerare è da maleducati, diciamo che è stato così almeno da quando esiste il sistema dei cru di Bordeaux. Ovvero dal 1855. Lo sappiamo tutti, è così.
Poi leggo su internet una curiosa tabella, presa da un libro di Pierre Galet del 1962: Cépages et Vignobles de France, Tome III. E scopro qualcosa di davvero sorprendente: la ripartizione degli ettari tra i vari vitigni in Francia è totalmente diversa da quella che “tutti sanno”. È proprio un altro posto, non può essere la Francia.
Perplesso, controllo sull’Enciclopedia vitivinicola mondiale di Pier Giovanni Garoglio, che è un testo affidabilissimo. I dati paiono tornare. Poi cerco su internet i dati riguardanti la ripartizione attuale dei vitigni in Francia, e gioco a metterle a raffronto: la differenza è evidente, ed enorme.
Solo sessanta anni fa esisteva una Francia del vino diversa da quella di oggi ed è presumibile che fosse così anche pochi anni fa, perché il passaggio non può che essere stato lento e graduale. La ripartizione che ho usato come raffronto è del 2006 (dati Viniflhors 2006), non proprio di oggi, perché quella del 2021 non l’ho trovata. Per cui la differenza con l’oggi potrebbe ancora più marcata. Ho evidenziato solo le uve rosse, perché l’elenco del 1961 si riferiva a quelle.
Le differenze che colpiscono l’occhio sono tante e alcune quasi incredibili: l’aramon che passa da 160.000 ettari a 3.735 e il merlot da 15.000 a 117.299. I 1.800 ettari di syrah sono diventati 69.698 mentre il cabernet sauvignon da 7.000 è schizzato a 58.940. È evidente che nel 1961 lo “storico taglio bordolese” doveva essere qualcosa di estremamente raro perché non c’erano abbastanza merlot e cabernet per produrlo in numeri significativi.
L’unica cosa che resta stabile è l’estensione complessiva delle uve rosse, sempre tra 600 e 700.000 ettari. Poi c’è una chicca: 31 vitigni scomparsi, erano presenti nel 1961 ma non risultano più nel 2006, e non si tratta di poca cosa: sono quasi 33.000 ettari complessivi. E 11 nuovi vitigni, o meglio presenti ora ma assenti o inferiori a 100 ettari per tipo nel 1961, e si tratta tra tutti di 19.000 ettari.
Ammazza come cambiano i cugini!
Forse è opportuno smettere di dire che sono così da sempre e invece capire che sono capaci in vigna, bravi in cantina, superlativi nel vendere e inarrivabili nel narrare. E che, come noi, hanno una concezione della storicità (come dire?) creativa. Cosa pienamente legittima, naturalmente. Il vino è come un grande albero, con il variare delle condizioni crea sempre nuovi rami poderosi espandendo parti magari davvero storiche (più o meno), ma un tempo minime. O magari va in direzioni del tutto nuove. Perché? Perché non c’è niente di immutabile sotto il sole, manco i vini francesi. E come disse uno che impazziva per lo Champagne: il successo non è mai definitivo e il fallimento non è mai fatale, è il coraggio di continuare che conta.
Ecco intanto l’elenco delle uve più diffuse in Francia con il raffronto tra 2006 e 1961.
Buon divertimento.
2006
1961
Merlot
117.299
15.000
Grenache
98.191
72.000
Syrah
69.698
1.800
Carignan
64.500
185.000
Cabernet Sauvignon
58.940
7.000
Cabernet Franc
37.959
14.000
Gamay
33.064
57.000
Pinot noir
28.861
8.000
Cinsaut
23.347
13.000
Pinot Meunier
11.071
6.000
Mourvèdre
9.533
1.000
Cot (Malbec)
6.394
17.000
Alicante Henri Bouschet
6.262
46.000
Ibridi
5.151
Aramon
3.735
160.000
Tannat
3.065
Grolleau
2.390
10.000
Caladoc
2.356
Marselan
1.997
Fer
1.658
800
Nielluccio
1.647
500
Villard noir
1.448
Négrette
1.424
800
Piquepoul
1.390
500
Plantet noir
1.253
Duras
998
Tempranillo
973
Jurançon noir
873
10.000
Petit Verdot
799
700
Aubun noir
784
2.000
Sciaccarello
768
700
Muscat d’Hambourg
584
Chenanson
565
Lledoner Pelut
481
Pineau d’Aunis
445
4.000
Tibouren noir
441
350
Totale 2006: 600.344 ha
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